sabato 10 settembre 2011

Forse...

Forse...chi non scrive per lungo tempo sul suo blog non ha molto da dire.
Forse...chi non scrive per lungo tempo sul suo blog è troppo impegnato a vivere.
Forse...chi non scrive per lungo tempo sul suo blog si è stancato di farlo.
Forse...chi non scrive per lungo tempo sul suo blog non vuole più che vi facciate i cazzi suoi.
Forse...chi non scrive per lungo tempo sul suo blog lo considera qualcosa da lasciarsi alle spalle.
Forse...chi non scrive per lungo tempo sul suo blog non ha niente di bello da raccontarvi per farvi felici.
Forse...chi non scrive per lungo tempo sul suo blog non ha niente di brutto da raccontarvi per farvi felici.
Forse...chi non scrive per lungo tempo sul suo blog non vuole farvi felici.
Forse...chi non scrive per lungo tempo sul suo blog  sta solo ricaricando le batterie.
Forse...chi non scrive per lungo tempo sul suo blog odia che qualcuno possa farglielo notare.
Forse...chi non scrive per lungo tempo sul suo blog sa che perderà i pochi, sporadici, lettori ma non ci bada.
Forse...chi non scrive per lungo tempo sul suo blog non lo sente più suo.

Forse...chi non scrive per lungo tempo sul suo blog continuerà a non farlo.

domenica 22 maggio 2011

"Pisapia ha reso Red Ronnie famoso" (cit.)



Avete presente il "Caso Red Ronnie-Pisapia", vero? Nell'eventualità che ve lo siate perso trovate qui un esaustivo riassunto.
Perché parlarne su questo blog? Perché, onestamente, ritenevo che la vicenda fosse un semplice autogol del vecchio Red (nemmeno troppo deleterio: in tutta onestà chi se lo cagava più Red Ronnie???) fino all'invasione televisiva del nostro Giovane Premier Silvio B. alcune sere fa. Vedermelo sproloquiare senza freni (in quella che alcuni barzellettieri ribattezzati giornalisti osavano definire "Intervista") attraverso cinque TG nazionali su sette in quasi contemporanea mi ha fatto tornare alla mente il delirio anti-Pisapia di Red e le sue conseguenze. Già, perché in quel caso le conseguenze si sono palesate subito e anche pesantemente!

Il non-più-ggggiovane conduttore/produttore ha fatto una sparata priva di alcun fondamento, in un periodo già particolarmente surriscaldato e da una posizione tutt'altro che neutrale. Bene, ma provate a immaginare se avesse scelto il mezzo televisivo per farla: sarebbe avvenuta la stessa cosa? La vicenda avrebbe avuto la stessa conclusione, vale a dire lo sberleffo di proporzioni inaudite che ancora oggi potete notare andando sul profilo Facebook dell'interessato?

Sapete qual è il motivo per il quale i nostri esponenti politici più in vista non usano (o usano male) Internet? Il fatto che debbano interagire con i propri elettori e con i propri detrattori. Andare in TV e blaterare vagonate di panzane può provocare qualche titolo piccato sui quotidiani del giorno dopo e qualche sterile polemica sottovoce delle opposizioni...ma ciò non toglie il fatto che la panzana sia stata pronunciata, assimilata e, spesso, considerata una verità data l'autorevolezza del mezzo adottato. Invece andare in Rete e scrivere una vagonata di panzane può provocare qualcosa come un centinaio di Replies nel giro di dieci minuti, un migliaio nel giro di un'ora e trasformarsi in un'ondata di scherno e protesta capace di travolgere l'autore della vaccata, che scriva dal suo profilo FB come dal suo blog.
I pallisti hanno vita breve sul web, le possibilità di smascherarli sono infinite e la maniera meravigliosa con cui la navigazione su Internet accorcia le distanze e permette di relazionarsi in tempo reale ne fanno un oggetto con cui, attualmente, molte "personalità" preferiscono non rischiare.

Date un occhio ai profili twitter dei politici: sono quasi tutti a senso unico, un elenco di post che rimandano a blog, articoli, semplici commenti sui fatti del giorno...zero risposte, zero repliche a messaggi di altri navigatori che rivolgono loro delle domande. Voi direte "Ma certo, se Bersani rispondesse a tutti passerebbe la giornata su Twitter!!" e forse avete anche ragione ma la cosa non mi toglie dalla testa che la decisione di utilizzare un mezzo che fa dell'interazione la sua caratteristica portante presuppone che se ne seguano le regole principali. Non me ne frega un cazzo di visitare il profilo FB di un politico che lo usa come fosse un ufficio stampa o una bacheca di annunci...Internet non è la televisione o la carta stampata ed è questo che molti si rifiutano di capire o di accettare.
Se scrivi un post dove affermi una stronzatona come l'attribuzione della cancellazione di un tuo evento alla nomina NON ANCORA AVVENUTA di un sindaco a te avverso finisci per ritrovarti la bacheca letteralmente invasa di, sacrosanti insulti! Hai fatto la cazzata e ne accetti le conseguenze, cosa che in un intervento televisivo, ormai, sembra non avvenire quasi più (a meno che non si tocchi l'inviolabile tabù e non si bestemmi...in quel caso si rischia di essere cancellati dalla faccia dell'etere in quattro e quattr'otto).
Il Grande Comunicatore Silvio B. non usa la Rete se non per postare video quindi tramite interventi privi della possibilità di un contradditorio...esattamente come fa in televisione. Non può sfruttare questo mezzo come fa con le TV dato che si tratterebbe di fare i conti con le opinioni altrui.


Per questo motivo i nostri adorati politicanti continueranno ad affacciarsi alla Rete come farebbe un gibbone davanti a un cibo a lui sconosciuto (D'Alema anni fa si vantava di non sapere usare il computer: caratteristica interessante per uno che pretendeva di governarmi nell'epoca della tecnologia più avanzata!) Questa gente non può permettersi di affrontare faccia a faccia, senza il paravento delle istituzioni, quelli che, fino a prova contraria, sono i suoi datori di lavoro.

mercoledì 4 maggio 2011

All'avventore occasionale dico che...

...il blog è ancora attivo.
Lo so, non posto da parecchio e può apparire un pò abbandonato a se stesso.
Eppure garantisco che questo angolino di tempo sottratto ad altre attività più costruttive ha ancora un forte valore per il sottoscritto.
Va detto, però, che a mio parere esiste un solo modo per capire se qualcuno abbia davvero imparato a parlare...ed è osservare quando decide di stare zitto.

Si tornerà presto a tediare, abbiate fede...

lunedì 21 marzo 2011

"E tu saprai che il mio nome è quello del Signore..."


Sfoglio un quotidiano e, all'improvviso, mi ritrovo di fronte a una notizia assolutamente sconvolgente:

"La Fecondazione Assistita diventa Peccato!!"

Ebbene sì: il Vaticano ha deciso di ritenere tale pratica "atteggiamento peccaminoso nei riguardi dei diritti individuali e sociali". La fecondazione assistita entra così in una lista di "Nuove Forme di Peccato", al passo con i Tempi Moderni che stiamo vivendo.

Ovviamente tutto ciò mi turba. Certo, non ho ancora affrontato un simile argomento nella mia vita e, ovviamente, non posso avere la certezza materiale che, in un futuro, lo dovrò fare...ma non ne sono affatto un oppositore. Ovvio che, per quanto mi riguarda, le libertà individuali sono un bene assoluto e uno Stato ha il dovere di fornire ai propri cittadini ogni opzione possibile per permettere loro di poter "scegliere" in totale e assoluta libertà, soprattutto nei riguardi di un tema tanto delicato.

Insomma la mia è chiaramente una posizione a favore...sono sostenitore di uno spaventoso Neo-Peccato Capitale!! Come un ladro o un assassino...gosh, finirò all'Inferno!!!! D'accordo che c'è chi ha commentato che vorrebbe andare in Paradiso per il panorama e all'Inferno per la compagnia...ma, in tutta onestà, credo sia davvero terribile che io, povera e ingenua pecorella, possa scoprire, da un giorno all'altro, che una mia convinzione mi condurrà a sorbirmi poderosi colpi di forcone fra le chiappe per l'eternità!!

Sconvolto e in un bagno di sudore continuo a leggere l'articolo...

...e giunto al termine mi rassereno.

Chiudo il quotidiano con il volto finalmente disteso. Mi domandavo come avrei fatto a rivolgermi ai Rappresentanti di Dio in Terra per sapere se era possibile fare uno strappo alla regola, evitarmi un'infinita pena infernale senza dover rinunciare alle mie convinzioni e ovviamente sapevo che sarebbe stato impossibile per me rivolgermi in prima persona a loro.

Poi leggo l'elenco dei "Nuovi Peccati" e cosa trovo tra questi?


"...l'accumulo di eccessive ricchezze destinate a pochi..."


Ora sono più tranquillo: nel caso dovessi finire all'Inferno ci troverei pure loro...

mercoledì 9 febbraio 2011

Devo proprio?...

Ammetto di avere aspettato parecchio tempo prima di parlarne.
Ammetto che ormai tutti hanno già detto tutto e, sinceramente, in alcuni casi hanno detto pure troppo.
Ammetto anche come l'espediente di assumere piccole dosi di veleno quotidiano per divenirne immune sembri l'unico parallelo in grado di spiegare nel dettaglio perchè gli italiani non si decidano a protestare come si conviene...
...ammettendo tutto questo vediamo di chiarirci.

* Nel settembre 2001, in seguito agli attentati terroristici sferrati da Al-Qaeda agli Stati Uniti, l'Onorevole Silvio Berlusconi dichiarò: «Noi [occidentali] dobbiamo essere consapevoli della superiorità della nostra civiltà, il nostro è un sistema che ha garantito il benessere, il rispetto dei diritti umani e, a differenza dei paesi islamici, il rispetto dei diritti religiosi e politici. Un sistema che ha come valore la comprensione delle diversità e la tolleranza». L'affermazione suscitò le proteste di diverse nazioni islamiche e della Lega araba.


* Nel 2003 Berlusconi si scontrò al Parlamento europeo – in occasione del suo esordio come presidente del Consiglio dell'UE – con l'eurodeputato socialista tedesco Martin Schulz, che lo criticò per i suoi problemi giudiziari, per il suo rapporto con l'informazione, e che lo accusò di avere un conflitto d'interessi. Berlusconi replicò all'intervento dell'eurodeputato dicendo: «Signor Schulz, so che in Italia c'è un produttore che sta facendo un film sui campi di concentramento nazisti. La suggerirò per il ruolo di kapò, lei sarebbe perfetto». Alle critiche da parte di alcuni europarlamentari, Berlusconi rispose rivolgendo un «turisti della democrazia» all'ala sinistra del Parlamento che lo contestava. La controversia coinvolse anche il cancelliere Schröder, che convocò l'ambasciatore italiano a Berlino spingendo il governo italiano a fare lo stesso con quello tedesco a Roma.


* Arrivarono critiche dalla comunità israelita, unite a quelle di alcuni familiari delle vittime dello squadrismo fascista, in seguito ad un'intervista rilasciata al periodico britannico The Spectator in cui disse che Mussolini, a differenza di Saddam Hussein, non avrebbe «mai ammazzato nessuno» e si sarebbe limitato a mandare «la gente a fare vacanza al confino». Della stessa intervista fu contestato anche il giudizio espresso sui giudici, definiti «mentalmente disturbati», che spinse il presidente della Repubblica Ciampi ad intervenire in difesa della magistratura.


* Nel 2005 Berlusconi irritò il governo finlandese dicendo di aver «rispolverato tutte le arti da playboy» con Tarja Halonen, capo di Stato della nazione finnica, per fare in modo che ritirasse la candidatura di Helsinki a sede dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare in favore di Parma, non essendoci per lui «alcuna possibilità di confronto tra il culatello di Parma e la renna affumicata».


* Nel 2006 Berlusconi contrariò il governo cinese dichiarando durante un comizio: «Leggetevi il libro nero del comunismo e scoprirete che nella Cina di Mao i comunisti non mangiavano i bambini, ma li bollivano per concimare i campi». Nel febbraio 2009, invece, affermò in un comizio: «Di me hanno detto di tutto i signori della sinistra, [...] che sono come quel dittatore argentino che faceva fuori i suoi oppositori portandoli in aereo con un pallone, poi apriva lo sportello e diceva: C'è una bella giornata, andate fuori un po' a giocare. Fa ridere ma è drammatico». Il Ministero degli esteri argentino convocò l'ambasciatore italiano Stefano Ronca per esprimere «la profonda preoccupazione» per le frasi dette sui cosiddetti voli della morte, ma per il governo italiano si trattò di uno stravolgimento delle parole pronunciate dal Presidente del Consiglio, un «finto caso».


* Nel 2006, in prossimità delle elezioni politiche che lo avrebbero contrapposto al candidato del centro-sinistra Romano Prodi, durante un discorso alla Confcommercio Berlusconi affermò: «Ho troppa stima dell'intelligenza degli italiani per pensare che ci siano in giro così tanti coglioni che possano votare contro i propri interessi». Definì inoltre la magistratura «il cancro del paese». Due anni dopo, alla Confesercenti, ribadì lo stesso concetto definendo «i giudici e i pm ideologizzati» una «metastasi della nostra democrazia». L'ANM protestò per la dichiarazione temendo una delegittimazione dell'intera categoria.



Perchè elencare queste nefandezze? Queste inesorabili stronzatone che in qualsiasi altro Paese civile avrebbero portato ad istantanee dimissioni (e mi sono rifiutato di sconfinare nel campo dei Procedimenti Giudiziari per non passarci la nottata)?

Non so se vi è mai capitato di recuperare un film che vi piace particolarmente con lo scopo di rivederne una singola scena ma che, nel momento in cui ne fate scorrere i capitoli del DVD o il nastro della VHS, vi ripropone agli occhi altre sequenze ultra-spassose che vi tornano alla mente SOLO ripassandole nell'ordine? Di solito, a quel punto, finite per rinunciare all'idea di guardare la singola scenetta ma vi godete l'intera pellicola!
Ecco, il succo è questo: forse assistere al recente e pietoso annaspare del nostro Presidente del Consiglio, prigioniero dei suoi stessi vizi e dell'arroganza retrograda che lo porta a ritenersi perennemente al di sopra di chiunque; vederlo esternare, come ha fatto oggi, che un suo sogno ahimè irrealizzabile è quello di ritirarsi da Ricco Signore a fabbricare "Ospedali per Bambini", incurante di cosa significhi avere la faccia come il culo...beh, forse questi ultimi exploit non sembrano generare nel Paese la giusta ondata di incazzatura perchè sono ormai anni che questo genere di atteggiamento viene propinato ai cittadini...e loro ne sono divenuti immuni, proprio come con un veleno.
Ma può darsi che, proprio per questo motivo, ripercorrere i fatti elencati qui sopra (recuperati per la maggior parte qui -->
http://it.wikipedia.org/wiki/Silvio_Berlusconi ...e SO BENE che Wikipedia non è sempre iper-attendibile...ma tutto quello che ho elencato l'ho visto avvenire con i miei occhi, quindi poche palle, grazie!), come si fa quando si cerca una singola scena di un film e se ne riscoprono altre, passate in secondo piano ma capaci di ridarci la voglia di rivedere l'opera intera, sia un metodo in grado di riallineare la prospettiva di ciò che stiamo vivendo.


Personalmente mi fa l'effetto di una secchiata di urina di gatto in faccia...a voi?



mercoledì 12 gennaio 2011

Perchè lui ha contribuito...

Un piccolo paese assume, agli occhi dei suoi abitanti, le fattezze di un enorme essere vivente. Le sue botteghe decennali, le facce, i commenti, i riti...tutto confluisce nel creare una specie di gigantesco organismo che sembra sempre risoluto nel non cambiare mai (infatti i paesini sono tradizionalmente molto refrattari alle novità). Così quando un membro della comunità ci lascia all'improvviso la metafora più calzante è che al suddetto essere vivente sia stato tagliato un dito di botto!

Un anno fa veniva a mancare quello che io consideravo l'edicolante storico del paese, il personaggio che ormai identificavo quasi come un tutt'uno con il bancone dietro al quale lo trovavo ogni giorno. Solitamente questo genere di ricordi vengono sempre inconsciamente viziati dalla retorica, da frasi che risuonano sempre come fossero di circostanza quando, in realtà, non lo sono affatto, così ho deciso di condividere un semplice dettaglio. Qualcosa di apparentemente inutile, minuscolo, indistinguibile dalla vasta aneddotica che qualsiasi cittadino del mio paese potrebbe srotolare parlando di lui, perdendosi in un mare di spassosi aneddoti (era persona mostruosamente ironica, va detto per chi non lo abbia conosciuto).

Io amo leggere. Credo di essermi innamorato della lettura ancora prima che io stesso imparassi a distinguere le lettere dell'alfabeto! Obbligavo mia madre a leggermi almeno una storia a fumetti a notte prima di andare a dormire (Braccio di Ferro su tutti!) e più tempo passavo in quei mondi fantastici più volevo restarci.
Tutti noi sappiamo bene che il fiorire o l'appassire di una passione può essere determinato anche da piccolissimi fattori: un commento sprezzante da parte di un adulto di fronte al primo tentativo di mostrare cosa si crede di saper fare può spingere un ragazzino sensibile a piantarla lì e non insistere più, questo è poco ma sicuro! Uno dei fattori che avrebbero reso fondamentale la mia passione per la lettura durante l'infanzia sarebbe stato il luogo in cui reperire la Materia Prima!
Forse il mio è un ricordo viziato, una di quelle cose che ti restano impresse ma che sono passate attraverso il setaccio della tua immaginazione, permettendo che solo pochi dettagli fuorivianti ne restassero impigliati...ma ho il netto ricordo dello scaffale dedicato ai miei fumetti prediletti posizionato esattamente alla mia altezza, perfettamente a portata di mano! Anche oggi, quando entro in quell'edicola, noto che le riviste che compro abitualmente sono esposte su uno scaffale particolarmente alto e mi porta a rievocare questo mio ricordo-forse-falsato-ma-piacevole che mi vede protagonista mentre afferro gli albi "Corno" dell'Uomo Ragno, svettanti a pochi centimetri dal mio naso di ragazzino.
Erano lì, vicinissimi...quindi li potevo recuperare da solo! Non dovevo rivolgermi ad un adulto, chiedendogli di allungare le braccia e prendermeli perchè troppo in alto. Avevo appena iniziato a divorare fumetti e, proprio in quel momento, trovavo un luogo in cui la mia passione era piazzata proprio dove la volevo...proprio dove avrei potuto prendermela con le mie sole forze, quando volevo e senza dover aspettare che fossero altri a consegnarmela.

Lo vedete? E' una sciocchezza, un'immagine minuscola e all'apparenza banale ma oggi, ripensando a questo dettaglio, trovo che abbia una sua importanza nel lungo processo che mi ha portato dove sono ora. Facendo in modo che io potessi scegliere le mie letture da solo, agguantandole e sfogliandole da me, quella persona mi consegnò le chiavi di Camelot. Ovviamente il mio edicolante non aveva disposto quegli albi in tale posizione per me soltanto, ma mi piaceva pensarlo. Lui mi ha visto percorrere quegli scaffali per quasi 25 anni, mi ha visto cambiare gusti e priorità. Da bravo professionista ci metteva poco ad individuare cosa mi piaceva e cosa no quindi, per un fruitore ossessivo quale il sottoscritto, entrare in un'edicola e sentirsi dire: "Guarda che è uscito l'ultimo Dylan Dog...non ce l'hai, no?" chiarisce subito come il rapporto instaurato lì dentro fosse molto diverso dal semplice "Stampa & Corriere, per favore."

Frequento abitualmente quell'edicola, anche ora che non è più gestita da lui. Percorro scaffali familiari, mi muovo in ambienti che da piccolo mi sembravano molto più tortuosi...non credo che potrei trovare un altro luogo in cui "rifornirmi" di letture. Ogni volta che pago e mi avvio verso la porta, però, provo un pò di dispiacere e non fatico ad ammetterlo: fino allo scorso anno venivo accolto all'uscita da una voce ad altissimo volume che immancabilmente mi salutava con: "Ciao, Robertino!!"
Solo lui mi poteva chiamare "Robertino", così come solo Marion poteva chiamare Fonzie "Arthur", per intenderci! Un segno evidente, marcato e inestinguibile di come e da quanto mi conoscesse.

Ciao Camillo.