domenica 31 ottobre 2010

CINEBIO Parte Prima...


Inizio qui una serie di Post in cui raccontare, a me stesso prima che ad altri, quella che è la passione più totalizzante della mia esistenza, l'eterno Sogno nel Cassetto, lo sbocco di infinite discussioni/confronti/litigate...Stay Tuned, come direbbero i DJ fichi.

Come tutti voi, ho ricordi nebulosi delle “Prime Esperienze”, di ogni tipo, ambientate durante la mia infanzia. Certo, ho ancora davanti agli occhi la mia prima “Malattia Infettiva del Bimbo” (fu varicella; la scoperta dell'avvenuto contagio avvenne quando notai che le prime formazioni di puntini rossi avevano deciso, di tutte le parti del corpo disponibili, di costellarmi le chiappe) e sono fermamente convinto di ricordarmi con cocente imbarazzo la prima “Delusione Pubblica” (una partita di calcetto in cui mi presentai carico come un giovane torello salvo scoprire che, data la mia incapacità ad afferrare una palla persino con le mani, ero stato declassato a panchinaro di professione sotto gli occhi dei miei genitori), ma la stragrande maggioranza di altri eventi più o meno formativi e decisivi nell'iter della crescita di un bambino sano e normale sono stati avvolti da una fitta nebbia e mai più riemersi.


Non ho ricordi di dentini caduti, non ho ricordi del primo giro in bici (forse qualche flash di una caduta di faccia, ma non vorrei sbagliarmi), non ho ricordi di un disastro particolarmente spaventoso da me compiuto per fare imbestialire i familiari. Arrivato ai trent'anni mi sono fermamente convinto che la mia testa si comporti come l'hard-disk di un PC e che io abbia impostato una “Pulizia Disco” settimanale automatica che si sbarazza a mia insaputa di dati immagazzinati e non più ritenuti interessanti.

Eppure c'è un momento significativo della mia infanzia che è rimasto scolpito nella mia memoria, anche se forse non è il genere di ricordo che verrebbe inserito fra quelli degni di essere conservati in un manuale di psicologia infantile: il mio primo film su Grande Schermo. Perché io non riesca a ricordare il volto della mia insegnante in Prima Elementare (persona squisita) e riesca invece a ritornare con la memoria ad una serata estiva in cui vidi Paolo Villaggio inondato da metri cubi di urina mentre cercava a sua volta di scaricarsi la vescica su quello che lui riteneva un albero (e invece era un dinosauro afflitto dalla sua stessa “necessità”) resta un insondabile mistero.


Ebbene sì: come i più attenti di voi avranno notato, il primo film di cui conservi un ricordo preciso è “SuperFantozzi”...considerato che chiunque avrebbe scelto un altro film di spessore e caratura maggiori (anche mentendo) per iniziare a raccontarvi la genesi della sua passione per il Cinema dovete ammettere, se non altro, che qui con me si respira un po' di aria nuova!

Certo, può darsi che raccontarvi una panzana e ricordare con piacere un'immaginaria serata in cui, a sei anni, vidi “Fuori Orario” di Scorsese e mi innamorai del Cinema ricoprirebbe di una patina “epica” e trionfalistica questo aneddoto...ma significherebbe costringermi a modificare tutto quello che ho intenzione di raccontarvi nei prossimi post perché un bambino che vede “Fuori Orario” a sette anni non sarà MAI alla pari con uno che, contemporaneamente, si gode “SuperFantozzi”. Credo possa essere geneticamente provato, se volessimo!


Continua (1)...

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