lunedì 10 maggio 2010

Meglio di no, grazie...


Chiunque abbia visto il film "Prima dell'Alba" (e spero lo abbia fatto in età adolescenziale, quando si può davvero credere a incontri simili) si sarà sparato anche il sequel, "Prima del Tramonto" (che, invece, spero abbia visto in età adulta per meglio immedesimarsi nell'oceano di disillusioni in cui affogano i protagonisti). Nel secondo episodio, il personaggio di Ethan Hawke è diventato scrittore trasformando in romanzo l'incontro avvenuto molti anni prima con la francesina Julie Delpy ma, incontrandola nuovamente a Parigi, inizia a temere di avere idealizzato quella nottata passata insieme a Vienna...e soprattutto di avere idealizzato la ragazza stessa.

Aveva ragione, senza dubbio: non dovremmo mai ritrovare i protagonisti di vicende che abbiamo conservato nel cuore per decenni. Rischieremmo di renderci conto che non erano così speciali, se privati della patina di nostalgia che si è depositata su di loro.

Molti anni fa mi recavo tradizionalmente al liceo via treno, iniziando ad assaporare le delizie della vita da pendolare, costretto a viaggiare su mezzi che sembravano arrivare direttamente da Buchenwald, specialmente nei mesi invernali. Io e alcuni amici salivamo e cercavamo uno di quegli scompartimenti chiusi per poterci sdraiare, spegnere le luci e recuperare almeno venti preziosissimi minuti di sonno. Un giorno, vista la carenza di posti liberi, abbiamo invaso lo scompartimento occupato solo da una ragazza carina, impegnata nel ripasso di qualche lezione. Dopo esserci accomodati abbiamo iniziato (lo facevamo sempre e lo facciamo anche ora) a discutere di argomenti più disparati a colpi di battute, aneddoti e canzonature. La ragazza ha cercato di restare concentrata ma ben presto ho notato che sghignazzava di gusto per alcune delle cose che sentiva.

Decidemmo di consacrare le nostre mattinate a fare divertire la compagna di viaggio, così iniziammo a presentarci regolarmente nel suo scompartimento (e lei iniziò a tenerci i posti, credo) per poi farla ridere lungo tutta la durata del viaggio.

Dopo pochi mesi scoprii un dettaglio interessante: veniva nella mia stessa scuola, anche se in tutt'altra sezione. Così ci incrociammo una mattina per strada e iniziammo a fare il tragitto insieme, chiacchierando e scherzando su ogni cosa.

Per un anno intero, questa ragazza carina, simpatica e gentile fu una compagna di viaggio e di chiacchierate...ma era l'ultimo anno per entrambi. Terminato il liceo, non ci siamo visti mai più.


Prima che qualcuno possa pensare che questo post sia preludio a una richiesta di "carrambata" mefitica sia chiaro che non è così: non ho nessuna intenzione di fare partire flotte di investigatori che scandaglino il World Wide Web alla ricerca della fanciulla scomparsa. Ne conservo un ricordo piacevole forse perchè molto idealizzato, fortemente legato a un certo periodo della mia vita...un periodo nettamente diverso da quello che sto vivendo ora. Non ho voglia di "contagiarla", trascinandola nel mio 2010, correndo il rischio di ritrovarla completamente diversa o "inquinandone" il carattere solare che ricordo. Come Ethan Hawke, mi rendo conto che forse dovrei limitarmi a conservare l'immagine delle sue risate soffocate sul treno piuttosto che correre il rischio di non riconoscerne più il suono se dovessi rivederla.


1 commento:

  1. Come sempre filosofico...
    ... non ho mai visto questi film, perciò non posso commentare a pieno, ma posso dirti che il mondo sembra tanto grande tanto in realtà sia così piccolo. Che tu creda o no nelle coincidenze è molto probabile che la ragazza di cui hai parlato la incontrerai nuovamente, oppure è già accaduto ma non te ne sei accorto... va bene, sto andando un po' fuori di testa :P
    Ma secondo me è vero!

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