mercoledì 5 maggio 2010

Di Ricordi e di Prosciutti...

Ho il ricordo distinto, dettagliato, limpido di un pomeriggio passato con mio nonno.
Ho circa sei anni e la giornata sembra assumere contorni estremamente interessanti...visto che io e mio nonno dovremo fare la spesa! A distanza di tempo mi meraviglio dell'audacia di mia nonna: spedire due maschi a fare compere è gesto folle, insondabile, altamente sconsigliato.
Geneticamente noi uomini non siamo programmati per gli acquisti: dobbiamo comprare una camicia e compriamo solamente quella camicia (oppure decidiamo di mandare al diavolo i piani spendendo altri soldi in qualche solenne vaccata), mentre le esponenti del sesso femminile fanno fruttare l'occasione per individuare altri potenziali acquisti, gestiscono in maniera diversa quella specifica circostanza. Ovviamente mia nonna lo sa e così opta per un piano d'azione dettagliato: una lista così specifica e accurata da impedire a qualsiasi soggetto estraneo (cioè noi) di metterci becco: quelli sono gli acquisti, Punto! Niente Avventate Iniziative Personali o Somme Dimenticanze, grazie!
Mi basta distogliere lo sguardo da questo schermo per ricordarmi bambino, accanto a mio nonno, intento ad aiutare nello spingere il carrello per raggiungere le casse e pagare il tutto. Nel momento in cui iniziamo ad allineare gli acquisti per fare il conto, qualcosa inizia ad apparire sospetto. Entrambi guardiamo il carrello mentre lo svuotiamo; entrambi ci guardiamo in faccia ponendoci la stessa domanda silenziosa. Voltiamo gli occhi...e vediamo il prosciutto (probabilmente l'acquisto più importante, più volte ribadito da nonna) placidamente appoggiato sul bancone di fronte al commesso che ce lo aveva preparato.
Incuranti del carrello che blocca le file alla cassa, partiamo entrambi a razzo, attraversando il corridoio costellato di scaffali per recuperare ciò che stavamo dimenticando lì. Ho il ricordo cristallino di mio nonno che, mentre corre accanto a me, mi guarda e dice: "Siamo proprio due frane".

Perchè scrivo questo? Perchè oggi ho constatato che alcuni ricordi relativi a momenti importanti della mia vita si sono dissolti. Ricordi riguardanti traguardi importanti, momenti di profonda tristezza, gioia infinita legata a storie d'amore fondamentali...molti fatti salienti della mia vita li ricordo con noncuranza, come se fossi consapevole dell'importanza che hanno avuto ma non sentissi la necessità di conservarli all'infuori della loro utilità, di conservarli per puro valore affettivo. Questo ricordo risale a quasi 25 anni fa...mi sorprende ricordare tutto. Mi sorprende capire che, probabilmente, fra dieci anni scorderò i volti di persone importantissime che incontrerò magari già domani ma non avrò difficoltà a riaffacciarmi davanti a quella buffa giornata al supermercato.
Perchè alcuni ricordi si infilano così in profondità nonostante non abbiano scandito fasi fondamentali della tua Vita? Cosa scatta nella nostra testa quando si tratta di incasellare il nostro vissuto? Quali parametri inconsci usiamo? Non lo so...forse non voglio nemmeno saperlo.
Quel giorno al supermercato la mia vita non è certo cambiata. Ciononostante, questo ricordo mi piace.

"La vita può essere capita solo all'indietro, ma va vissuta in avanti" Arthur Bloch.

1 commento:

  1. Certo che sei un genio a scrivere! Hai una vena narrativa impressionante. Complimenti! Per quanto riguarda il tema... hai perfettamente ragione. Sono i gesti più semplici o gli avvenimenti più buffi a rimanere impressi nella mente a distanza di anni. Direi che la nostra memoria filtra le cose più semplici perchè sono la "purezza" di una giornata, un bicchiere di acqua fresca (...la pioggia che cade impetuosa fuori dalla finestra in questo momento). I grandi avvenimenti passano in secondo piano per essere considerati "obiettivi raggiunti e archiviati". E' come quando guardi un film... ti puoi dimenticare la trama, ma quello che ti ha colpito rimane sempre! E nel tuo caso la spesa con il nonno! (tenerissimi!)

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